La Lanterna del Popolo

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OLIMPIADI

Aneddoti Olimpici

 

1896

Sportività d'altri tempi

Nella finale dei 100 km di ciclismo su pista, il francese Flemeng accortosi che il suo avversario, il greco Kolettis, era rimasto appiedato per un guasto alla bicicletta, scese dal sellino e attese pazientemente che l'altro, riparato l'attrezzo, fosse pronto per ripartire.

Flemeng vinse la gara con 11 giri di vantaggio. Tagliando il traguardo gridò "Vive la France!".

Il re ercolino

Giorgio di Grecia, che aveva fama di essere dotato di notevole forza, fece da giudice nelle due gare di sollevamento pesi in programma.

In una occasione, visto che un inserviente incaricato di spostare i pesi faceva fatica a smuoverli, con un balzo afferrò il più pesante e lo scagliò a diversi metri di distanza.

 

1900

Regolamenti personalizzati

Le partite di pallanuoto si disputarono in un tratto circoscritto della Senna.

Inghilterra e Francia si affrontarono applicando ciascuna il proprio regolamento, mentre l'arbitro tedesco ne applicava un altro, il suo.

La partita finì in rissa.

Nuotatore sdentato

Il tedesco Ernest Hoppenberg, conclusi con successo i 200 metri dorso, venne salvato fortunosamente mentre rischiava di annegare, soffocato dalla sua dentiera.

 

1904

Atleti in pole position

Per la finale dei 400 metri piani, si qualificarono 13 atleti: di questi finalisti 12 partirono in prima fila, il tredicesimo dovette partire in seconda fila per mancanza di spazio.

Morire di pallanuoto

Le gare di pallanuoto si disputarono in una vasca dove si era abbeverato il bestiame dell'Esposizione.

I giocatori tedeschi, considerata la qualità dell'acqua si rifiutarono di giocare.

Fu un bene considerato che 3 dei giocatori più temerari morirono di tifo poco giorni dopo i giochi.

 

1908

I soliti Italiani

Al contrario degli atleti delle altre nazioni, chiusi tutto il giorno in casa sotto la guida dei loro allenatori, gli Italiani a Londra non si risparmiavano, recandosi a feste da ballo e circoli ricreativi.

La cosa gli valse l'appellativo di atleti naturali da parte dei giornalisti inglesi.

L'altro Dorando

Una vicenda meno nota della celebre e travagliata vittoria - squalifica - vittoria che coinvolse Dorando Pietri fu causata dalla malsana idea di alcuni che, approfittando delle condizioni di Pietri all'arrivo, gli fecero apporre una firma su un pezzo di carta.

Solo successivamente Dorando comprese che si trattava di un ingaggio per comparire ogni sera sul palcoscenico di un music hall come "fenomeno da baraccone".

Non potendo rescindere il contratto, Dorando Pietri devolse l'intero compenso a favore di due ospedali.

 

1912

Una maratona lunga 55 anni

Siso Kanakuri disputò la sua maratona in un tempo probabilmente mai superato: 55 anni!

L'atleta giapponese infatti, dopo la partenza, è scomparso senza lasciar traccia.

Scovato nel 1962 da un giornalista svedese, raccontò di aver abbandonato la gara a metà strada, trovando ospitalità presso una famiglia svedese.

Era poi rientrato in nave (in incognito) nella sua terra.

Nel 1967 venne invitato a Stoccolma per tagliare il traguardo nello Stadio Olimpico, dopo 55 anni la sua maratona era stata conclusa.

L'oro di De Coubertin

Il barone De Coubertin partecipò al concorso letterario incluso nel programma dei giochi, sotto falso nome.

Il componimento letterario inteso come Ode allo Sport lo portò sul gradino più alto del podio.

 

1920

Salto nel buio

il canadese Thomson, vincitore dei 110 ostacoli, era talmente preparato che, in allenamento, poteva compiere la prova bendato, senza abbattere nessun ostacolo.

Un argento a sorte

Nella prova di sollevamento pesi, categoria pesi medi, Pietro Bianchi e lo svedese Petterson, si classificarono entrambi secondi con 237,5 kg.

Anche lo spareggio non poté risolvere la parità.

Per la prima ed unica volta nella storia delle olimpiadi il secondo posto venne quindi assegnato mediante lancio di una moneta: la sorte favorì l'italiano.

 

1924

L'Uruguay che non ti aspetti

Per la prima volta una squadra Sudamericana giungeva in Europa.

Alle olimpiadi il suo primo incontro era previsto con la Jugoslavia.

Gli jugoslavi, non parchi della loro presunta superiorità, mandarono degli osservatori per valutare la squadra concorrente.

Gli uruguagi se ne accorsero e si allenarono commettendo errori clamorosi, tirando il pallone in direzioni improbabili, calciando il terreno, scontrandosi fra loro.

Le spie riferirono la comicità e tenerezza di questi "stranieri" nel tentativo di giocare a calcio.

Allo stadio vi fu un tiepido afflusso di spettatori, la bandiera uruguagia venne fissata capovolta, e non venne intonato il loro inno ufficiale.

Nel pomeriggio dell'incontro l'Uruguay vinse 7 a 0, per poi divenire campione olimpico.

 

1928

La triste fine di un olimpionico

L'Ungherese Attila Petschauer oro nella sciabola, venne deportato dai nazisti in un campo di concentramento.

Riconosciuto, gli venne riservato un triste trattamento, torturato e immerso in acqua gelida.

Morì assiderato nella notte fra il 19 ed il 20 Gennaio del 1943.

Vietato allenarsi

Colpevoli di troppo zelo negli allenamenti, il mezzofondista Beccali e l'ostacolista Facelli vennero isolati in un paesino toscano e guardati a vista dai carabinieri reali, affinché potessero ben riposare.

 

1932

La finale dei... 203 metri

Il 3 agosto del 1932, nella finale dei 200 metri lo statunitense Metcalfe giunse terzo.

Per nulla convinto, controllò centimetro per centimetro l'esatta lunghezza della sua corsia, scoprendo che essa risultava più lunga di ben 3 metri.

I dirigenti federali lo convinsero a non presentare reclamo, visto che avrebbe potuto penalizzare i primi 2 classificati, di nazionalità USA.

L'asta più interessante del disco

Nella finale del lancio del disco, la misura raggiunta dal francese Noel (la migliore, pari a 48 metri) non venne riconosciuta dai giudici che, distratti dalla gara di salto con l'asta, volgevano le spalle all'atleta durante il lancio.

Lo invitarono a ripetere la prova, che però fruttò solo un magro quarto posto.

 

1936

Ritirata strategica

La squadra italiana del salto triplo non presentava nessun atleta capace di superare i 15,5 metri.

Quando i commissari del CONI videro un giapponese saltare 16 metri durante le prove, ritirarono la squadra dalla gara.

Atleti di seconda classe

I neri americani furono accolti cordialmente durante il loro soggiorno olimpico, nonostante le note ostilità del regime nazista.

Matthew Robinson argento nei 200 metri, successivamente dichiarò di esser stato trattato bene dalla gente in Germania, il difficile fu, tornando negli Stati Uniti, doversi sedere in fondo ai bus nei posti per cittadini di seconda classe.

 

1948

Dorando colpisce ancora

Gli organizzatori delle olimpiadi avrebbero voluto affidare a Dorando Pietri l'onore di aprire la maratona: tuttavia l'Italiano era deceduto tempo prima.

Si presentò al suo posto un mistificatore che si spacciò per il defunto Dorando.

Venne ospitato a spese del comitato sino a che, smascherato, passò direttamente in cella.

La bandiera ritrovata

A Wembley sventolò la bandiera originale delle olimpiadi di Anversa del 1920, ritrovata miracolosamente intatta dai soldati inglesi sotto le macerie di Berlino.

 

1952

Mezzo limone fatale

Durante la maratona Zatopek e Jansson si ritrovarono entrambi in testa alla corsa.

Al 23° km diedero ad entrambi mezzo limone, Zatopek ammonì Jansson dicendogli di non mangiarlo perché gli avrebbe fatto male.

Lo svedese non seguì il consiglio e, dopo 500 metri, ebbe un malore che lo costrinse ad abbandonare.

Il cecoslovacco vinse la sua prima maratona.

Vincitore per amore

Il francese Jean Boiteaux, vinto l'oro dei 400 stile libero, vide suo padre, vestito di tutto punto, gettarsi in acqua per abbracciarlo.

Prima della finale, ancora adolescente, l'olimpionico aveva fatto promettere a suo padre di lasciargli sposare l'amata in caso di vittoria.

 

1956

Vittoria psicologica

Connolly, atleta del Massachussets, era uno psicologo oltre che campione nel getto del peso.

La notte precedente le gare andò a pestare con un peso la linea dei 70 metri, premurandosi di lasciare tracce evidenti.

L'indomani, il sovietico Krivonosov, il più pericoloso rivale, vedendo le tracce iniziò a perdere parte della sua certezza di vincere.

Questa mossa costituì il primo passo verso la vittoria di Connolly.

Campioni siamesi

Il sovietico Ignatyev ed il finnico Hellsen, tagliarono con tale concomitanza il traguardo dei 400 metri piani che nemmeno il fotofinish riuscì a stabilire chi avesse tagliato prima il traguardo.

La giuria assegnò il bronzo ad entrambi.

 

1960

Oggi come allora

Alla vigilia dei giochi uno studio eseguito da alcuni scienziati americani esaminò abitudini e personalità degli atleti che partecipavano alle olimpiadi.

Ne venne fuori che, dal punto di vista culturale ed educazionale, calciatori e pugili erano ai livelli più bassi.

Andreotti e il discorso olimpico

Giulio Andreotti presidente del comitato organizzatore, inizio il suo discorso di benvenuto, come saluto ufficiale per atleti e organizzatori.

Discorso che sembrava non dover avere fine.

Furono gli stessi romani, spazientiti, a farlo smettere a suon di fischi.

 

1964

Un'olimpiade simbolica

L'olimpiade di Tokio fu l'occasione buona per sottolineare i passati conflitti.

La fiaccola olimpica venne accesa da Yoshinori Sakai, nato ad Hiroshima nel giorno dello sgancio della bomba atomica.

Simbolo certamente più gioioso invece, fu l'altezza dell'asta preposta a far sventolare la bandiera olimpica, con i suoi 15,21 metri di altezza, eguagliava la misura del salto record del triplista Mikio Oda ad Amsterdam.

I travestiti ci riprovano

Eva Klobukowska faceva parte del quartetto polacco che disputava la staffetta 4x100.

La Polonia vinse la gara grazie soprattutto alle sue prestazioni.

Tre anni dopo, esami clinici, dimostrarono che la Klobukowska era in realtà un uomo: fu ovviamente squalificata.

 

1968

Nasce il fosbury

Richard Fosbury, americano dell'Oregon, trionfò nel salto in alto battendo il primato olimpico con la sua rivoluzionaria tecnica di salto.

Brumel, ideatore dello stile ventrale, presente in tribuna, commentò dicendo che come tecnica non avrebbe potuto avere futuro e che andava bene solo per Richard.

Lo stile invece s'impose a tal punto da esser giunto quasi invariato sino ai giorni nostri.

La mamma impressionabile

Durante la finale di pugilato Foreman batté il sovietico Chepulis.

Ai giornalisti che chiedevano perché non l'avesse mandato ko disse che la madre lo stava vedendo in tv, e lei non amava che il figlio facesse del male a qualcuno.

 

1972

Olimpiadi della terza età

L'amazzone inglese Lorna Johnstone partecipò alle olimpiadi all'età di 72 anni, in procinto di divenire bisnonna.

Si classificò dodicesima, prima della squadra britannica.

Un egocentrico ai massimi livelli

Chiesero al nuotatore Mark Spitz chi avrebbe voluto essere se non fosse stato Mark Spitz, e l'americano rispose "uno con l'aspetto e la bravura di Mark Spitz".

 

1976

Il pugile sfaticato

Leon Spinks ex marine, non voleva saperne di andare a correre, e si spruzzava acqua sul viso per simulare il sudore e risparmiarsi le sedute di footing.

Vinse ugualmente l'oro nella categoria mediomassimi.

Comanenci con 9 punti in meno

Al termine della prova alle parallele asimmetriche, alla Nadia Comanenci venne assegnato un punteggio di 1,00.

Al pubblico sconcertato venne presto spiegato che, non essendo mai stato assegnato un punteggio pari a 10 (reale risultato della ginnasta) il computer non era stato programmato per restituire quel risultato, visualizzandone dunque uno errato.

 

1980

Camera con cimice

Il KGB aveva piazzato in ogni camera cimici per controllare quanto riferito dai giornalisti.

Subito dopo aver lasciato le camere, la polizia segreta russa, stava già provvedendo al recupero dei dispositivi da telefoni, divani, ecc...

Doping al prosciutto

Il team azzurro di tiro a volo fu controllato come di rito all'arrivo al villaggio olimpico.

Il servizio antidroga che stava operando il controllo venne allertato da uno dei cani che si era messo ad abbaiare contro la valigia dell'emiliano Garagnani.

Attimi di panico, fino a scoprire che nella valigia in realtà cera solo un bel prosciutto.

 

1984

Km preziosi

I 15.000 km previsti per il viaggio della fiaccola, per i quali occorsero 82 giorni, furono venduti per un incasso totale di 12 milioni di dollari.

Cinesi a bocca asciutta

I dirigenti sportivi cinesi vietarono espressamente alle industrie locali di fare dono di regali agli atleti vincitori, in quanto gli unici riconoscimenti per gli olimpionici dovevano essere di ordine morale e non materiale.

 

1988

L'oro effimero

Il canadese Ben Johnson, dopo aver vinto sui 100 metri fissando il nuovo record del mondo ai danni di incredulo Carl Lewis, dichiarò: "E' stupendo, i record te li tolgono, l'oro olimpico resta per sempre".

Pochi giorni dopo, risultato positivo alla prova antidoping perse l'uno e l'altro.

Vittoria con sfratto

Il pugile filippino Santes, argento nei piuma, partì da Manila con un affitto arretrato di 3 mesi.

Raggiunta la finale, il sindaco stesso di Manila pagò il debito evitandogli lo sfratto.

 

1992

Traguardo per due

Durante la semifinale dei 400 metri piani, il britannico Derek Redmond si ruppe il tendine d'Achille come già accadutogli a Seul.

Vedendolo piangere sulla pista il padre gli si avvicino, accompagnandolo mano nella mano sino al traguardo.

Fu uno dei momenti più toccanti dei Giochi.

Baby atleti

Tre atlete iscritte alle gare di judo e taekwondo, furono escluse dal torneo perché scoperte oltre il secondo mese di gravidanza dai controlli medici.

Le atlete dichiararono di ignorare la loro condizione.

 

1996

Scarpe d'oro...

Michael Johnson affrontò la pista di Atlanta con delle scarpette dorate progettate appositamente per la pista di Atlanta e per curvare a sinistra.

La loro durata consentiva di poter essere usate solo tre volte.

...e sandaletti di gomma

Sei atleti delle Isole Comore corsero la mezzofondo con dei sandaletti di gomma non avendo sufficienti fondi per l'acquisto di scarpe da corsa.

Se ne accorse un volontario che, cercando nel magazzino degli attrezzi, riuscì a recuperare 6 paia di scarpe chiodate.

 

2000

Una disabile alle olimpiadi

La statunitense Marla gravemente ipovedente in quanto affetta dal morbo di Stargardt, realizzò il sogno di partecipare alle olimpiadi di Sidney fra gli atleti normodotati, correndo per la squadra del mezzofondo.

Atleti protetti

Pochi giorni prima dell'inizio dei giochi una ditta che produceva profilattici decise di donarne ben 11.000 agli atleti presenti a Sidney.

La notizia ancora più curiosa è che, a pochi giorni dalla conclusione, la medesima ditta donò ulteriori 20.000 preservativi, con sommo piacere degli olimpionici.

 

2004

Tedoforo dopato

I due velocisti Grechi Costas Kenderis e Katerina Thanou simulano un incidente in moto per giustificare la loro assenza ai controlli antidoping, che rimanderanno per giorni.

La telenovelas non riuscirà ad evitargli la squalifica.

Costas Kenderis sarebbe dovuto essere l'ultimo tedoforo, con l'importante compito di accendere il braciere olimpico.

La lenta via della giustizia

L'arbitro russo Yuri Kovalenko venne arrestato durante i giochi perché sospettato di un duplice omicidio compiuto 14 anni prima.

 

2008

Clima disastroso

Il clima particolarmente caldo che ha investito Pechino e la regione circostante ha creato notevoli problemi sul regolare svolgimento di alcune gare.

In particolare ci sono state tempeste di sabbia, un'invasione di cavallette ed un'infestazione di alghe che ha colpito i bacini destinati alle gare di canottaggio, richiedendo un consistente intervento di manodopera per ripulire gli specchi d'acqua prima dell'inizio delle gare.

Io non corro con lo smog

L'alto tasso d'inquinamento della città di Pechino è tale da aver ventilato l'ipotesi di poter svolgere altrove le gare sulla lunga distanza, come maratone, triathlon e ciclismo.

Al rifiuto delle autorità cinesi e del comitato organizzatore il primatista mondiale della maratona Haile Gebrselassie ha rinunciato a partecipare alla maratona proprio per timore dell'inquinamento.

 

2012

Il velocista senza gambe

Il sogno olimpico di Oscar Pistorius diventa realtà.

Il 25enne sudafricano, amputato ad entrambe le gambe, è infatti, il primo atleta paralimpico nella storia dei cinque cerchi, a partecipare ai Giochi Olimpici nella disciplina regina: l'atletica leggera.

Pistorius, a Londra, parteciperà ai 400 metri, alla staffetta 4x400, prima di difendere, qualche settimana dopo nelle Paralimpiadi, i tre ori conquistati a Pechino nel 2008 sui 100, 200 e 400 metri.

Tutto è stato possibile grazie alla sua vittoria nella controversia legale contro la Iaaf, che lo aveva escluso dalle competizioni ritenendo che le protesi in fibra di carbonio gli dessero vantaggi.