La Lanterna del Popolo

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Le Masserie di Carovigno

Le Masserie sono ormai riconosciute a tutti gli effetti come dei beni artistici e monumentali.

Le Masserie sono delle vere e proprie unità produttive, delle cittadine in miniatura completamente autonome da tutto e da tutti.

Si tratta di strutture imponenti, generalmente fortificate, che presentano quasi sempre le stesse caratteristiche: un'area recintata intorno ad un edificio principale adibito ad abitazione di chi ci vive in permanenza o per la residenza del padrone-signore.

Entro le spesse mura della masseria vi sono anche una serie di alloggi temporanei, spazi di deposito e di lavoro, stalle e ricoveri per gli animali, il forno, la chiesa o la cappella, e a volte addirittura strutture per l'avvistamento e la difesa dai briganti.

Proprio per difendersi dai briganti gli abitanti delle masserie, spesso in numero superiore a quello delle bande, dovettero lottare con accanimento disperato facendo uso di armi.

La complessa organizzazione delle strutture, era funzionale ai bisogni ed alle attività del tempo, gli attrezzi e gli utensili di ogni masseria, migliore depositaria di qualsiasi museo, hanno favorito oggi la ricostruzione di alcune attività e metodi lavorativi di una volta.

Proponiamo di seguito alcune fra le numerosissime masserie sparse nel vasto territorio carovignese, frutto di una ricerca operata da parte della Scuola Elementare "Nicola Brandi" di Carovigno.

La Masseria del Carmine

La Masseria del Carmine

La Masseria del Carmine, nel suo complesso originario risale al 1644.

Nel tempo ha subito diversi ampliamenti, come testimoniano le incisioni riportate sull'arco di ingresso della recinzione e sulle arcate delle porte d'ingresso delle varie abitazioni.

Il piano rialzato è del 1775, mentre le abitazioni dei dipendenti sono del 1860.

Risalgono invece al 1940 le corti, le stalle e la ristrutturazione della vicina chiesetta denominata proprio del "Carmine".

Questi ultimi lavori furono commissionati dal Dr. Luigi Tamburini, padre di Italo e nonno dell'attuale proprietario Luigi.

La famiglia Tamburini di Ostuni acquistò questa tenuta dalla famiglia Tanzarella, anch'essa ostunese verso il 1860.

Prima di tale data questi beni erano di proprietà dei frati carmelitani, da cui il nome dell'intera contrada di Carovigno, ai quali vennero confiscati in seguito all'Unità d'Italia.

Entrati a far parte del patrimonio statale furono venduti all'asta e passarono nelle mani di privati.

L'attuale proprietario è ancora oggi Luigi Tamburini.

La Masseria di Carrone

La Masseria di Carrone

Le prime notizie sulla Masseria di Carrone risalgono a 1737, ma di essa non conosciamo tutti i passaggi di proprietà.

Sappiamo che nel 1938 il nobile Don Cristino Magli acquistò la masseria dalla cugina Giuseppina Perrino in Giacovazzo.

Nel 1982 è stata ereditata dal figlio Andrea che insieme ai figli ne ha fatto un'azienda modello.

La Masseria di Caselli

La Masseria di Caselli

La Masseria di Caselli risale al 1853, tale data era incisa sull'arco di ingresso del muro di cinta, abbattuto in seguito ai lavori di ristrutturazione.

E' appartenuta alla famiglia Dentice di Frasso, come si evince da uno stemma affisso sull'acquaio, recante il delfino (ora defraudato), e la scritta "A.D. 1934".

E' stata residenza di alcuni amministratori e persone di fiducia della famiglia Dentice, tra cui Don Mariano Cannoletta di Lecce e Vincenzo Capone di San Vito dei Normanni.

Passò successivamente nei possedimenti del signor Marasciulo di Monopoli che vendette il podere a Raffaele Roma di Carovigno, che insieme ad alcuni familiari ha gestito l'azienda per numerosi anni.

La masseria è divenuta proprietà della società P.E.A. con sede a Busto Arsizio (Varese) che a causa della costruzione di capannoni antistanti alla vecchia struttura ha deturpato l'immagine ed il valore architettonico.

Soltanto negli ultimi anni la struttura è stata acquistata da privati carovignesi che hanno recuperato la struttura trasformandola in una importante struttura turistica e ricettiva del territorio nota come "Relais Masseria Caselli".

La Masseria di Colacavallo

La Masseria di Colacavallo

La costruzione della Masseria di Colacavallo risale al 1552, come si deduce da una tela, ora dispersa, che era esposta nella chiesetta annessa, recante la seguente scritta: "I Faraoni donano alla famiglia Azzarito, 1552".

L'attuale proprietario, il signor Pasquale Lanzilotti, dopo averla ereditata dal padre Matteo, si è trasferito in questa tenuta dove, con enormi sacrifici, ha ristrutturato una parte della masseria, conservandone la struttura originaria: stalle, deposito, acquaio, cisterna, aranceto, chiesa, pista per i cavalli, corti, colombaia, ecc...

La masseria è denominata anche "Lu Cursettu", dal nome di uno dei vecchi proprietari.

Lu Cursettu, nonno del signor Pasquale Lanzilotti, aveva a sua volta ereditato il podere del padre Teodosio Lanzilotti detto "Il Corso", morto nel 1912.

La Masseria di Grotta Cigghjiana

La Masseria di Grotta Cigghjiana

La Masseria di Grotta Cigghjiana, più che una masseria deve essere considerata un'abitazione signorile per la villeggiatura.

La masseria fu donata dal signor Teodosio Lanzilotti, detto "Il Corso", alle nipoti, Nicoletta e Regina; queste la rivendettero al signor Algimiro Lanzilotti.

La stessa masseria fu poi acquistata dal genero Arturo De Cillis, che decise di rivendere ad Alfredo Epifani, detto "Liolà".

L'attuale proprietaria Rosa Epifani, l'ha ristrutturata ricavandone quattro comodi appartamenti.

La masseria prende il nome da una grotta esistente a nord dell'abitazione che sicuramente fu abitata in epoca preistorica.

La Masseria de "Li Frascinari"

La Masseria de "Li Frascinari"

La Masseria de "Li Frascinari" dista appena 2 km da quella di Morgicchio, ed è ubicata anch’essa, a circa 1 km dal mare.

Nel complesso masserizio è inserita una torre di forma circolare coronata di beccatelli, i cui interspazi furono e sono tutt'ora sfruttati a colombaia.

La torre e quindi la masseria risalgono al XVI secolo.

Dal 1659 al 1665 è appartenuta al marchese Castaldi, e dopo la sua morte, in assenza di eredi, venne devoluta in favore del Reale Fisco Allodiale.

Nel 1678 fu acquistata dal marchese di Serranova Scipione Granafei, poi dal Principe di Francavilla Michele Imperiali, ed infine dai principi Dentice di Frasso che corredarono il portone di ingresso con la loro arma.

Sugli inizi del '900 la masseria venne acquistata da Luigi Vita di Carovigno e nel 1937 fu donata alla signora Anna Zito, passata alla storia come "la massara de Li Frascinari".

Frascinari indica il soprannome di alcuni abitanti di Carovigno che in qualche modo hanno avuto a che fare con la "frascina", pietrisco sottile usato per la costruzione di strade e case.

Attualmente è di proprietà della famiglia Carparelli di Carovigno.

La Masseria Magli

La Masseria Magli

La Masseria Magli, ubicata in contrada Padula a circa 3 Km da Carovigno, è stata costruita nel 1887 dal signor Pietro Magli, secondo il progetto dell'Arch. Vito Felice De Vita, come testimoniano i due stemmi presenti sull'arco di ingresso del muro di recinzione dello stabile.

Nel 1944 fu ereditata dal figlio Alessandro Magli, che vi ha abitato per 30 anni circa, fino al 1973.

A tale data risale l'atto di donazione della proprietà da Alessandro al figlio Pietro Magli che, dopo aver apportato completamenti alla struttura, ne ha modificato l'uso: da abitazione rurale a fattoria.

Dal 1999 è gestita con impegno e passione dal figlio Alessandro Magli.

La Masseria di Marinò

La Masseria di Marinò

La Masseria di Marinò, stando ad alcuni testi, esisteva fin dal 1862.

All'epoca il proprietario era Lorenzo Del Prete.

Sull'arcata dell'ingresso principale è scolpita invece la data del 1877, è pertanto evidente che tale data deve riferirsi alla ristrutturazione o ampliamento delle mura di recinzione.

L'attuale proprietario è l'Avv. Nicola Del Prete, che ha trasformato la coltura dei terreni da seminativi e pascoli ad oliveti ed ortaggi.

Come tutte le masserie, anche questa è dotata di un grande rifugio sotterraneo per nascondere le derrate dalle incursioni brigantesche.

La Masseria di Monacelle

La Masseria di Monacelle

Della Masseria di Monacelle non sappiamo molto.

Le uniche notizie sicure sono che nel 1862 il proprietario di tale masseria era il signor Domenico Aurisicchio, che la vendette alla famiglia Mindelli.

L'ultimo acquirente è stato il signor Livino Massari, proprietario della Masseria Lo Spagnulo di Ostuni e genero del Dr. Giuseppe Andriani di Carovigno.

L'edificio ormai quasi tutto in degrado, conserva l'antica struttura: c'è la chiesa deturpata e privata dell'altare, le stalle, i depositi e le grandi corti.

I terreni annessi, una volta adibiti a pascoli e seminativi sono stati trasformati in oliveti.

La Masseria di Morgicchio

La Masseria di Morgicchio

La Masseria di Morgicchio ed è ubicata nell’interno della marina di Carovigno a circa 1 km dalla costa fra Specchiolla e Torre Santa Sabina.

E' una torre-masseria sviluppatasi su una zona pianeggiante e priva di vegetazione che attualmente viene sfruttata per pascolo.

Nel complesso la struttura risulta ben conservata ed è adibita a deposito di attrezzi agricoli.

La costruzione fu eretta nel XVII secolo per difendere la masseria dalle incursioni dei pirati e barbareschi che riuscivano ad eludere la vigilanza nel tratto di mare compreso fra Torre Santa Sabina e Torre Guaceto.

Uno dei primi proprietari fu un tale Francesco Mezzacapo di Brindisi, che la possedeva intorno al 1628.

Verso la fine del XVIII secolo, il complesso masserizio divenne proprietà del Principe Gerardo Dentice di Frasso, il quale pose sul portale di ingresso un'arma rappresentante un Dentice d'oro ricurvo su un campo azzurro, contornato da sedici pezzi di Ungheria.

Tale famiglia tenne il complesso masserizio per oltre un secolo affidandola prima ad un vassallo e poi ad affittuari e privati cittadini.

Dalla famiglia Dentice fu alienato solo nel 1964 per mezzo del Conte Luigi Dentice di Frasso in favore di altri privati.

L'attuale proprietario è il signor Donato Lorusso di Locorotondo.

La Masseria di Pietrasanta

La Masseria di Pietrasanta

Adagiata sull'ultimo scalino della Murgia Salentina e circondata da un bosco di olivi secolari, Pietrasanta trae il suo nome dal terreno carsico che preserva gli alberi dalla calura estiva permettendo agli stessi di prosperare rigogliosi ed imponenti.

La sua costruzione tipica di fine '600, ha una funzione prettamente agricola come si evince da una scritta facilmente leggibile incisa su una pietra situata nel centro di un portale che invita a godere della pace rurale, lontano dalle insidie della città.

L'attuale proprietario Francesco Colucci, in ossequio alla scritta, ne ha fatto la sua dimora principale.

La Masseria della Specchia

La Masseria della Specchia

La Masseria della Specchia, ubicata per l'appunto in contrada Specchia, fu costruita nel 1870 dal signor Martano di Lecce, fu acquistata dal nobile Don Donato Rodio di Ostuni.

Il figlio, già proprietario di altre masserie in agro di Ostuni, cercò di farne un'azienda modello, confidando nei fondi regionali che la Regione Puglia, o meglio alcuni politici regionali, promettevano negli anni '60.

Costruì capannoni, silos, acquistò macchinari, animali selezionati, ecc..., ma fu costretto a vendere a Francesco Roma di Carovigno perché non arrivavano  contributi promessi.

La masseria successivamente fu rivenduta ed acquistata da Pietro Soleti che, essendo celibe, la donò alla nipote Anna.

La masseria è stata inoltre, negli anni '70, sede di scuola sussidiata.

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