La Lanterna del Popolo

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Ancora "Cartelle Pazze" da parte

dell'Ufficio Tributi Comunale

Il Comune di Carovigno riconosce l'esenzione IMU, poi disconosce i propri atti e pretende il pagamento

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Ci sono volte in cui la mano destra non sa ciò che fa la mano sinistra, ma ci possono essere anche situazioni in cui la mano destra se ne frega di ciò che fa la mano sinistra.
E’ il caso dell’Ufficio Tributi del Comune di Carovigno che si è reso, inopinatamente ancora una volta, protagonista dell’ennesimo caso di mala gestione nella riscossione dei tributi comunali.
Protagonista della vicenda un tranquillo cittadino di Carovigno che anni fa, ereditati due fabbricati fatiscenti dai propri genitori, ritenuti inagibili, ha chiesto al Comune di Carovigno un sopralluogo per verificare lo stato degli immobili e riconoscere eventualmente l’inagibilità degli stessi.
Il Comune di Carovigno inviò così un proprio tecnico comunale per le verifiche di competenza, il quale, a seguito di sopralluogo, certificò che entrambi gli immobili erano da considerarsi inagibili, e conseguentemente non soggetti al pagamento dell’IMU.
La questione fu anche oggetto di una dichiarazione IMU nella quale il cittadino ha dichiarato gli immobili specificandone l’inagibilità e quindi la loro non imponibilità ai fini IMU.
Il contribuente ha così evitato di pagare l’IMU per diversi anni, ma quest’anno l’Ufficio Tributi del Comune di Carovigno ha pensato bene di inviargli una lettera raccomandata contenente un avviso di accertamento nel quale gli è stato richiesto il pagamento dell’IMU per l’anno 2019 e per l’anno 2020 relativo ai predetti 2 immobili inagibili.
Facile immaginare la sorpresa del contribuente che però non si è perso d’animo e si è recato all’Ufficio Tributi per contestare l’addebito e chiedere l’annullamento dell’atto.
L’Ufficio Tributi, invece, gli ha riferito che il Comune di Carovigno nel 2019 aveva adottato un regolamento che prevedeva che l’inagibilità doveva essere certificata da una perizia giurata rilasciata da un tecnico abilitato e che pertanto doveva pagare come se gli immobili fossero agibili.
Il contribuente ha quindi mostrato la certificazione di inagibilità rilasciata dal Comune di Carovigno a suo tempo, ma i burocrati comunali non hanno voluto sentire ragione: “devi pagare” hanno detto.
Evidente il disappunto, ma un regolamento redatto in palese violazione della normativa nazionale non può avere preminenza nel caso in questione.
La certificazione di inagibilità rilasciata dal Comune di Carovigno è una documentazione valida che va al di là di qualsiasi convincimento personale.
Non siamo di fronte ad un tecnico comunale che certifica per proprio conto, ma ad un tecnico comunale che certifica in nome e per conto del Comune di Carovigno che quegli immobili sono da considerarsi inagibili.
La richiesta fatta dal Comune di Carovigno oggi è semplicemente senza senso, poiché nessuna perizia giurata di qualsivoglia tecnico abilitato potrà mai avere maggior valore probatorio rispetto alla perizia fatta da parte di un tecnico comunale in rappresentanza dell’ente pubblico.
La perizia di un tecnico di parte potrebbe essere anche “forzata”, o per meglio dire “pilotata”, dalla volontà del singolo contribuente che paga il tecnico di parte mentre la perizia del tecnico comunale che rappresenta l’ente pubblico non può essere viziata.
Appare quindi ancora più grave il fatto che l’ente comunale disconosca il valore di una certificazione rilasciata dall’ente stesso a favore di una perizia redatta da un qualsivoglia tecnico privato.
Paradossale è l’ente che disconosce se stesso.
In ogni caso, alla fine del contraddittorio, l’Ufficio Tributi, non si è fatto convinto.
Il cittadino così, fermo nelle sue giuste convinzioni, ha deciso di presentare istanza in autotutela per far valere i suoi diritti, ma non sappiamo come e in che modo reagirà l’ente comunale.
Comprenderà finalmente la situazione e riconoscerà la non assoggettabilità ad IMU dei 2 immobili inagibili o persisterà nella proprie stupide ed incomprensibili convinzioni?
Questo è un dilemma tutto da scoprire, ma non è da escludersi che, a fronte di un eventuale, nonché molto probabile, incaponimento da parte del Responsabile dell’Ufficio Tributi, il contribuente sia costretto a rivolgersi alla Commissione Tributaria Provinciale per far valere i proprio diritti e pagare il giusto, e non certamente per 2 immobili per i quali il Comune di Carovigno si è già espresso in maniera chiara e definitiva in tempi non sospetti.
Tutto ciò però comporterebbe un aggravio di costi.
Certamente anche questo episodio getta seri dubbi sulla liceità e sulla legittimità dei controlli, e più in generale sull’operato dell’Ufficio Tributi che vede evasori anche dove non ce ne sono, creando problemi, disagi e preoccupazioni ai cittadini.