La Lanterna del Popolo

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Imposta di Soggiorno: la tassa che

potrebbe far svoltare Carovigno

Una tassa che non grava minimamente sui cittadini che potrebbe lenire la pressione fiscale generale

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Da qualche anno a questa parte il Comune di Carovigno ha istituito l’Imposta di Soggiorno, un balzello che non colpisce affatto la popolazione carovignese, ma che va a gravare solo ed esclusivamente sui numerosi turisti e villeggianti che hanno consapevolmente scelto Carovigno quale meta turistica per le loro vacanze.
A tal proposito è stato predisposto ed approvato un apposito regolamento che va, per l’appunto, a regolamentare tutti gli aspetti annessi e connessi con questa nuova imposta.
Ma è proprio nel regolamento che si annidano diverse lacune che di fatto impediscono di tradurre l’Imposta di Soggiorno in un beneficio concreto e tangibile per l’intera popolazione carovignese.
Occorre premettere che l’introito attuale si aggira intorno ai 150.000 euro annui, apparentemente un introito abbastanza modesto, ma solo a causa delle pecche insite nel regolamento adottato.
In primo luogo, infatti, il regolamento prevede la riscossione dell’imposta di soggiorno limitatamente al periodo estivo, e limitatamente ai primi 10 giorni di soggiorno, escludendo così dalla contribuzione tutti coloro che vistano la città di Carovigno nella restante parte dell’anno e/o che lo fanno per soggiorni superiori ai citati 10 giorni.
In secondo luogo l'Imposta di Soggiorno richiesta è di appena 1 euro al giorno contro numerose realtà anche meno turistiche della nostra, in cui le somme richieste sono nettamente superiori.
La riscossione continuativa, infatti, quella fatta per tutto l’anno e per l’intera durata del soggiorno, darebbe un ulteriore e significativo impulso alle entrate comunali, costituendo a tutti gli effetti una risorsa economica che non può essere trascurata.
Se pensiamo per esempio al fatto che Carovigno, stando ai dati diffusi dall’osservatorio della Regione Puglia, annovera circa 600.000 presenze turistiche ogni anno, è chiaro che l’introito potenziale complessivo sarebbe pari a 600.000 euro l’anno, e potrebbe arrivare perfino a sfiorare il milione di euro se ci fosse una rimodulazione della tariffa applicando 1 euro al giorno soltanto per le case vacanze ed i Bed & Breakfast ed innalzando a 2 euro al giorno la tariffa per tutti coloro che scelgono alberghi, hotel e villaggi turistici.
In pratica si sta agendo in una logica di “turismo straccione” quando si potrebbe invece cambiare marcia con risultati apprezzabili da parte di tutti.
Dico per tutti perché vi è un’altra grossa pecca nel regolamento comunale.
Infatti, è stato stabilito che l’imposta di soggiorno venga interamente destinata al miglioramento delle attività di supporto al turismo, con il risultato finale che esclude completamente qualsiasi tipo di beneficio concreto per la popolazione residente.
Abbiamo osservato infatti che l’intera imposta di soggiorno viene utilizzata esclusivamente per la realizzazione dell’Estate Carovignese e poche altre attività che non lasciano assolutamente nulla alla comunità carovignese, se non qualche modesto beneficio ad alcuni operatori del settore.
Sarebbe invece cosa buona e giusta apportare le correzioni sopra riportate per aumentare l'entità delle risorse economiche per poi stabilire che solo il 50% venga destinato per le attività turistiche mentre il restante 50% potrebbe essere destinato per migliorare le condizioni di vita dei carovignesi da intendersi in senso generale.
Basti pensare all’IMU collocata con una aliquota ai massimi livelli che potrebbe essere ridotta grazie ad una discreta iniezione di liquidità proveniente dall’imposta di soggiorno.
Basti pensare alla TARI, la famigerata Tassa Rifiuti che ha raggiunto un costo del servizio pari a 5.100.000 euro, un costo abnorme rispetto a quelle che sono le legittime aspettative della cittadinanza e a quella che è la qualità del servizio che lascia a desiderare non poco.
L’imposta di soggiorno potrebbe consentire un netto abbattimento del costo del servizio e tutto ciò comporterebbe un abbattimento generalizzato della tassa sull’intera popolazione carovignese.
Tutto ciò invece non avviene e la popolazione viene costantemente sottoposta a salasso indesiderato da parte degli amministratori comunali che ad oggi preferiscono spendere decine di migliaia di euro per illuminare a giorno la piazza principale della città, come se questa azione possa contribuire a lenire le gravi difficoltà economiche in cui versa la popolazione carovignese.
A tutto ciò si aggiunga la totale disattenzione e la totale mancanza di controllo sulle somme riversate a titolo di imposta di soggiorno da parte degli operatori turistici, un'imposta sulla quale esistono grosse sacche di evasione e sulle quali occorre che il Comune intervenga urgentemente per non far pagare alla popolazione lo scotto derivante dal mancato introito.
Probabilmente queste poche considerazioni come spesso accade cadranno nel vuoto, ma vogliamo credere e sperare che il Sindaco di Carovigno voglia comprenderle e sposarle per poter davvero provare a vivere in una Carovigno migliore.