La Lanterna del Popolo

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Tassa Rifiuti: il Comune di Carovigno

assesta la sorpresina di fine estate

Spendiamo oltre 5 milioni di euro l'anno per un servizio di raccolta che lascia davvero molto a desiderare

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Siamo alle solite, il Comune di Carovigno ha assestato la sorpresina di fine estate recapitando ai cittadini le cartelle della TARI, la famigerata Tassa Rifiuti con cui bisogna annualmente scontrarsi.

La sorpresa è stata amara poichè ancora una volta si riscontrano aumenti ed ancora una volta gli stessi risultano essere al di sopra delle aspettative.

Questa volta però non si tratta di "Cartelle Pazze", non siamo infatti in presenza di clamorosi errori.

Ripercorrendo le tappe di questa tassa originariamente nota come TARSU, la Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani, scopriamo che nel 2013, al termine dell'amministrazione Zizza, quando ancora la raccolta differenziata non era entrata a regime, la spesa per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti ammontava a circa 1.800.000 euro.

Ci lamentavamo della tassa troppo elevata, e ci dicevano che per pagare meno bisognava passare alla raccolta differenziata, e il risultato economico sarebbe arrivato.

I cittadini ci hanno creduto ma il risultato economico sperato non è giunto e la spesa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è salito a circa 3.800.000 euro.

Una somma pari a quasi il doppio rispetto a poco prima quando non c'era la raccolta differenziata.

Forse c'è qualcosa che non funziona, e sembra che continui a non funzionare dal momento che con la deliberazione del Consiglio Comunale n° 18 del 18 Luglio 2024, l'amministrazione comunale guidata dal Sindaco Massimo Lanzilotti ha approvato l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario che per l'anno 2024 espone l'ente comunale, e quindi la cittadinanza ad un costo complessivo per il servizio pari ad Euro 5.096.581,64, di cui Euro 3.115.442,80 per le utenze domestiche, ed Euro 1.981.138,84 per le utenze non domestiche.

Una cifra astronomica che appare sinceramente ingiustificabile e meritevole di indagine da parte di una commissione interna, e forse anche e soprattutto da parte di organi esterni all'ente.

E' chiaro che se il costo lievita esponenzialmente occorre porsi qualche domanda, così come è chiaro che qualsiasi sia l'importo del costo complessivo questo ricade interamente sull'utenza che subisce contraccolpi non indifferenti.

Così gli artefici della cosiddetta finanza comunale hanno pensato bene di diminuire la cosiddetta componente fissa ed hanno aumentato la componente variabile, ma siccome la prima non è preponderante fra le due l'aumento di quest'ultima è riuscita a far lievitare la TARI, fino a raggiungere la copertura totale del servizio.

Gli aumenti sono notevoli: si calcola che per una famiglia media composta da 4 persone l'aumento sia dell'ordine del 15% rispetto all'anno scorso.

Cosa può essere successo quindi  che possa giustificare un simile aumento?

Non dimentichiamo che la spesa è praticamente triplicata (+200%) in circa 10 anni!

Se escludiamo profili di illegittimità o situazioni di carattere penale, e vogliamo escluderli, dovremmo comprendere innanzitutto l'andamento della raccolta differenziata, una situazione facilmente riassumibile.

Secondo l'Osservatore Regionale dei Rifiuti Puglia, l'andamento della raccolta differenziata a Carovigno fino a tutto il 2023 risultava stabilmente attestata tra il 50% ed il 60%, quindi possiamo affermare che i cittadini stanno differenziando in maniera corretta.

Se osserviamo gli altri comuni limitrofi nella provincia di Brindisi troviamo Ostuni stabilmente attestata intorno al 67%%, San Vito dei Normanni intorno al 69%, San Michele Salentino tra il 70% e l'80%, ma anche Brindisi con un trend al ribasso intorno al 39%.

Ciò che però è incomprensibile è che il Comune di Carovigno da ben 8 mesi non comunica alcun dato relativamente alla raccolta dei rifiuti e alla percentuale di raccolta differenziata.

Come è possibile che non siano disponibili i dati relativi all'anno 2024? L'ufficio è troppo impegnato per adempiere all'obbligo di comunicazione dei  dati? Oppure c'è qualcosa da nascondere?

Difficile dare una spiegazione, ma soprattutto è difficile fornire una giustificazione plausibile ad un mancato adempimento previsto dalla legge.

Occorre però fare un ragionamento molto semplice

Non è possibile trovarsi nella condizione in cui a fronte di un servizio l'unica soluzione plausibile sia quello dell'aumento delle tariffe, è troppo comodo.

In questi casi è necessario agire in maniera inversa diminuendo il costo del servizio.

Non è ammissibile spendere oltre 5 milioni di euro per ricevere un servizio squalificato, dove non esiste più nessuno che scopa le strade, nessuno che rimuove le erbacce, dove la scopatrice meccanica pulisce solo alcune strade, e tutto ciò nonostante i cittadini effettuino la raccolta differenziata, senza riceverne benefici tangibili per il conferimento della carta, della plastica, del vetro e del metallo, che dovrebbero comportare introiti economici, e quindi diminuzioni sul costo complessivo del servizio in questione.

E allora mano alle calcolatrici e rivediamo tutto quanto perchè i cittadini non possono reggere oltre.