La Lanterna del Popolo

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Giardinetti della Zona 167 distrutti

e non più fruibili per la cittadinanza

La chiamano riqualificazione: macerie e distruzione rendono impraticabile una delle poche aree verdi

 

© - La Lanterna del Popolo (2024)

di Domenico Basile

Sono passati molti mesi da quando il giardinetto nella zona 167 è stato oggetto di intervento da parte dell'amministrazione comunale.
Dopo le tante promesse elettorali ai residenti della zona con cui era stata prospettata una riqualificazione del verde pubblico si è passati all'azione.
Inizialmente pensavamo si trattasse di un intervento teso ad una seria riqualificazione, quindi un intervento che avrebbe mirato al miglioramento del verde pubblico, alla rimozione degli alberi di leccio seccati, alla piantumazione di nuove essenze, alla riqualificazione dell'arredo urbano, etc, ed invece ci siamo ritrovati a dopo molti mesi con un giardinetto completamente distrutto.
Il giardinetto alle spalle della centrale TIM è stato sconquassato del tutto, con l'asfalto divelto e sostituito con materiale di dubbia provenienza.
Quintali, anzi, tonnellate di macerie della peggior specie hanno preso il posto dell'asfalto.
Non si tratta di breccia, stabilizzato o tufina, posati a costituire il sottofondo per la successiva posa di asfalto, ma di macerie grezze, un mix infernale costituito da frammenti di asfalto, pietre, mattoni e piastrelle varie.
C'è un po' di tutto ed è malamente distribuito e peggio ancora livellato.
Asportato tutto l'asfalto e tutti quei cordoli che delimitavano lo spazio verde rispetto allo spazio dedicato al camminamento oggi il giardinetto in questione è interamente circondato da una rete arancione che vorrebbe rappresentare un cantiere aperto ed operativo, mentre in realtà si tratta di un cantiere all'interno del quale non si vede nessun mezzo e nessun operaio da molti mesi.
Le erbacce sono altissime ed hanno ormai ampiamente superato il metro di altezza, 2 alberi di leccio per la totale assenza di manutenzione del verde pubblico sono seccati: secchi erano e secchi sono rimasti tutt'oggi.
Abbiamo tutta una serie di situazioni al limite del paradossale: non c'è una cartellonistica che indichi la presenza di un cantiere, non c'è un progetto che illustri i lavori da eseguire.
Non sappiamo chi ha progettato questi lavori, chi li sta eseguendo, non conosciamo l'importo dei lavori e non sappiamo neppure quale sia l'obiettivo finale.
L'asfalto necessitava di essere rifatto, sebbene era ancora agevolmente percorribile a piedi, ma ora che è stato rimosso è molto difficoltoso poterci camminare sopra, e per chi è affetto da disabilità motoria è praticamente impossibile, poichè è come avventurarsi su un terreno completamente accidentato.
Sono stati rimossi tutti i cordoli che delimitavano il camminamento dalle aree verdi: perchè?
Perchè rimuoverli dal momento che erano in perfette condizioni?
Per spendere inutilmente soldi pubblici?
Adesso abbiamo addirittura le radici degli alberi scoperte, una panchina è stata asportata, nessun tipo di riqualificazione è stata fatta, e la sporcizia regna sovrana.
Ora la domanda nasce spontanea: forse è questa la riqualificazione?
I lavori sono stati temporaneamente sospesi riservandosi di completarli successivamente o questo è l'esito finale della riqualificazione?
Riqualificazione significa forse distruggere completamente un luogo che necessitava soltanto di alcune piccole migliorie?
La rete arancione vogliamo lasciarla in pianta stabile negli anni a venire?
Gli alberi seccati vogliamo lasciarli sul posto i pianta stabile?
Le erbacce vogliamo che continuino a crescere più che mai rigogliose?
Oggi di quel bel giardinetto realizzato insieme all'area mercatale non resta che un lontano ricordo.
E non è tutto.
Inutile dire che le mattonelle che costituivano il camminamento del marciapiede perimetrale che circonda questo giardinetto erano dissestate e frantumate e tali resteranno dal momento che sono esterne dal perimetro del teorico cantiere.
Perfino il cestino della spazzatura è stato rimosso perché altrimenti la gente poteva impazzire e cominciare a gettarvi i rifiuti dentro, rischiando di diventare civile ed educata.
Lasciamo quindi l'area senza cestino in modo che così tutti siano invogliati a gettare i rifiuti dove gli pare.
Come se non bastasse all'ingresso del giardinetto è stato fatto un bel cordone rialzato di macerie quasi ad impedire l'accesso alle persone completando così uno dei soliti esempi di mala amministrazione che caratterizzano e forse caratterizzeranno sempre questo ridente paesino di provincia, che paesino di provincia intende rimanere.