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La Lanterna del Popolo |
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SCUOLA MEDIA "ALESSANDRO MASSIMO CAVALLO" DI CAROVIGNO
Lanzilotti Onofrio Premio Miglior Impostazione Letteraria
LA TOSSICODIPENDENZA Drogati, tossicomani, tossicodipendenti, c’è una gran confusione nei termini e nella risoluzione di reali problemi. Cronache frettolose, cattiva letteratura, esperienze superficiali, per sentito dire, il tutto aggravato dalla profonda impressione che il tema suscita, hanno creato il caos, e spesso sono proprio le parole causa d confusione ed equivoci. Per cercare di progettare una soluzione per la tossicomania procederò nel raccontare una breve storia: un’esperienza diretta di “entrata nel tunnel”. Alla base di questo caso vi sono ambienti sociali diversi ed età ed esperienze differenti che ricalcano la storia di 65.000 italiani. Fabio e Loredana: 23 anni. Due anni prima Fabio, sposatosi giovanissimo, incontra Loredana; la separazione dalla moglie, contrastata dalla sua famiglia, avviene in un periodo in cui Fabio trascura un’attività sportiva a cui aveva dedIcato molto tempo e molto impegno. La ricerca di un altro lavoro, lo porta ad una professione di meccanico in un’altra città, dove lo raggiunge Loredana. Gli affari andavano bene, fino a quando, passato un anno, il figlio di Fabio e di Loredana muore improvvisamente a pochi mesi di vita. Fabio trascura il suo lavoro e comincia a bere alcool. Qualcuno gli propone che col fiutare l’eroina si riesce a dimenticare meglio il dolore. Ma finiti i soldi, venduto tutto, comincia a scoprire come è facile risparmiare con il sistema di bucarsi. Fabio e Loredana diventano tossicodipendenti. Il commento a questo caso sembra quasi ovvio: tanto dolore, il contemporaneo inizio di rapporti in un luogo diverso, l’entrata nel mondo dell’eroina, che si presenta senza occhio critico come lo straordinario traguardo immediato ed efficace. Questa è la storia di un 20enne che rispecchia quella di molti giovani. Oggi aumentano sempre più i soggetti che fanno uso di droghe leggere e pesanti. Questi, soprattutto giovani, che costituiscono un punto fermo della società, spessa perdono energia e risorse. Il problema di Fabio, come quello di tanti altri ragazzi può essere ridimensionato. Occorre innanzitutto costruire centri che non siano di assistenza, ma di incoraggiamento, che riescano ad integrare i giovani nelle discussioni, perché si ristabilisca in loro la fiducia. Essi dovrebbero , attraverso psicologi, ripercorrere le tappe della loro vita e trovare soluzioni alide ai tanti problemi che l affliggono. Solo un progetto concreto potrà avere risultati apprezzabili. Inoltre, l’aiuto esterno non sarà mai sufficiente se non comincerà ad ardere nei loro cuori la volontà di superare le difficoltà. Sarà possibile far ciò se vi sarà un massiccio intervento da parte dello stato ed una radicale trasformazione dei fattori sociali. Molte volte l’entrata nel palcoscenico della tossicodipendenza è dato dalla mancanza di modelli di identificazione, ma soprattutto dalla mancanza di controllo da parte dei genitori. Fabio e Loredana sono riusciti, dopo tanta fatica, ad uscire da questa situazione e per questo rappresentano la forza che deve nascere in tutti noi. A tutti i giovani che continuano a lottare per uscire da questo tunnel lancio una sfida: Coraggio! |
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